Sabato 13 giugno, come ogni anno, il Capitolo Metropolitano di San Marco e le Nove Congregazioni del Clero veneziano si riuniranno alla Salute per celebrare la festa di Sant’Antonio di Padova.
Nell’occasione sarà rinnovato l’antico voto della Serenissima al Santo. La celebrazione avverrà alle ore 10, con numero di partecipanti ad esaurimento, senza la processione e a distanza di sicurezza. Presiederà Mons. Angelo Pagan, Vicario Generale del Patriarcato e Canonico Arcidiacono del Capitolo Metropolitano.
Venezia si affidò al santo taumaturgo e predicatore francescano di origini portoghesi per ottenere la vittoria contro l’Impero Ottomano: era l’anno 1651.
Mons. Antonio Niero descriveva così le ragioni del voto: «Giovanni Grimani, già podestà di Padova, il 27 febbraio 1651, proponeva per il buon esito della guerra e protezione dell’armata, di erigere un altare al santo in Basilica della Salute o in quella di S. Marco, con qualche effige o piccola reliquia e visita annuale del doge. Discussa la cosa ed approvata il 29 dello stesso mese, fu dato incarico ai Rettori di Padova di ottenere una reliquia del santo. Le difficoltà opposte dai padovani non furono da poco; alla fine la reliquia fu concessa ed entrò in città il 9 giugno, per la via del Brenta, con un corteo fastoso puntualmente descritto dai cronisti, ed accolta come si soleva fare per i grandi personaggi. Dal reliquiario di S. Marco, dov’era stata collocata, fu condotta con processione solenne dal Doge, dal Senato, dal clero e popolo lungo un ponte di barche gettato sul Canal Grande, sino in Basilica della Salute il 13 dello stesso mese» (A. Niero, “I santi Patroni, in Culto dei Santi a Venezia”, Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1965).
Per questo voto venne realizzato, dunque, nell’erigenda basilica della Salute, un altare votivo: su di esso il reliquiario con l’osso del Santo viene osteso ogni anno e da allora il voto è sempre stato celebrato dal clero diocesano. Sulla pala d’altare, opera di Pietro Liberi datata 1656, troviamo la Serenissima raffigurata in allegoria femminile, prostrata ai piedi del Santo mentre indica le navi da guerra veneziane che partono per combattere i turchi… la guerra fu persa, ma il voto fu sempre rinnovato a protezione delle genti venete e, soprattutto, per custodire la fede.
Marco Zane