Ci vogliono coraggio pastorale e prudenza. Sono gli atteggiamenti che il Vicario episcopale per la Pastorale, don Daniele Memo, il Vicario episcopale per gli Affari economici, don Fabrizio Favaro, e il responsabile della Pastorale dei ragazzi, don Fabio Mattiuzzi, raccomandano in una lettera indirizzata ai parroci della diocesi di Venezia.
Una lettera che accompagna quella stilata dai vescovi del Nordest, resa nota ieri, venerdì 5 giugno, e offerta ai sacerdoti e agli educatori per fornire loro indicazioni in questo tempo estivo così singolare e per molti versi drammatico.
La nota dei tre sacerdoti veneziani invita innanzitutto al discernimento: «Infatti non è scontato di poter continuare ad offrire, nella presente situazione di emergenza sanitaria, la ricca offerta di Grest, centri estivi e campi scuola, contemplando anche le responsabilità civili e penali dei diversi legali rappresentanti».
Il che non toglie che sia opportuno mettere in campo coraggio pastorale «per intraprendere nuove modalità che già nei prossimi mesi estivi possono configurarsi quali “laboratori” ed esperimenti del successivo cammino autunnale con i bambini, i ragazzi e i giovani. Potremo fare poco, ma lo dobbiamo fare e farlo bene!».
Le norme sanitarie vanno rispettate con responsabilità, sottolinea il testo, perché sono in gioco la salute dei più giovani e delle stesse famiglie.
Probabilmente, poi, alcune questioni superano la responsabilità ordinaria dei parroci e richiedono il confronto con l’ufficio amministrativo della Curia o l’autorizzazione dell’Ordinario.
Intanto, ad ogni modo, si fa presente che possono essere riprese le riunioni in presenza nei vari patronati parrocchiali: incontri di formazione e riunioni dei Consigli pastorali o per gli Affari economici possono tornare a svolgersi, ovviamente nel rispetto delle prescrizioni sanitarie: presenza di entrate e uscite distinte nelle sale, mascherina, gel e distanziamento interpersonale di un metro.