«Si mette la mascherina e si viaggia sui treni. E si torna al numero di viaggiatori indicati nella capienza standard, da omologazione».
Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, fa questa proposta durante l’incontro quotidiano di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus: tornare alla normalità, con l’accortezza di indossare la mascherina.
Il problema, infatti, si è notato anche nella giornata di domenica 31 maggio: treni molto richiesti, soprattutto per raggiungere Venezia, con la conseguenza che un certo numero di persone è stata costretta, per esempio in stazione a Treviso, ad attendere il treno successivo.
«C’è voglia di muoversi – commenta Zaia – ed è inevitabile che si creino situazioni così. La capacità dei treni è stata ridotta del 50%, quindi bisognerebbe raddoppiare il numero dei mezzi per tornare alla capacità ordinaria. Ma questo è impossibile: treni per tutti non ce ne sono se si continua così. È ragionevole perciò che, quando non è possibile avere il distanziamento fisico, si usi la mascherina. D’altronde, dal 13 aprile scorso, sui luoghi di lavoro si sta senza mascherina fino ad un metro di distanza, poi si indossa la mascherina. Quindi occorre rivedere le regole del trasporto pubblico locale; altrimenti, quando riprenderanno le scuole, sarà caos totale».
Che fare, ora, dunque? «Sui treni – conclude il presidente della Giunta regionale veneta – ci sono linee guida nazionali: ne parlerò agli altri Governatori per affrontare insieme questo tema. Non è possibile che si formino assembramenti in attesa del treno successivo solo perché la capienza è ridotta». (G.M.)