Da lunedì, se le strutture saranno disponibili, se verranno trovati gli educatori, se si seguiranno le linee guida redatte, in Veneto si potranno aprire i centri estivi.
Si avvia alla ripartenza il sistema dell’accudienza per i bambini e i ragazzi. Venerdì 22 il presidente del Veneto Zaia emetterà un’ordinanza per regolare apertura e funzionamento di tutte le strutture che accoglieranno e faranno attività ludico-ricreativa per la fascia d’età che va da 0 a 17 anni.
Non sono ricompresi gli asili nido o le scuole materne statali e comunali: il provvedimento riguarderà le scuole paritarie e altre realtà private, dai nidi in famiglia alle fattorie didattiche.
Il documento che verrà tradotto in ordinanza regionale è il frutto di un lavoro partito due settimane fa, quando la Regione Veneto ha stilato delle linee guida. È seguito il confronto di queste con le indicazioni arrivate sabato scorso dal ministero della Famiglia. Infine c’è stato un nuovo confronto, nella mattinata di giovedì 21 con i rappresentanti della Fism, delle diocesi del Veneto, dell’associazione dei Comuni e di altre associazioni.
Il documento che ne esce è anche condiviso con altre quattro Regioni che si preparano allo stesso riavvio delle attività: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Campania.
Alcune prescrizioni che sembrano ormai confermate per l’avvio dei centri estivi: è prevista la presenza di un educatore ogni cinque bambini. I costi, però, volendo mantenere i gruppi così piccoli, aumenteranno sensibilmente; la Regione conta di poter attingere dal fondo di 150 milioni di euro messo a disposizione dal decreto Rilancio.
Ai bambini che frequenteranno verrà richiesto il puntuale rispetto del calendario vaccinale regionale.
Il protocollo, inoltre, dà indicazioni sulla priorità di accesso ai servizi (famiglie in difficoltà e bimbi disabili) e sul distanziamento fisico tra bambini, tra bambini e personale e tra personale e genitori; prescrive modalità separate di entrata e uscita e ingressi scaglionati, rimodulazioni degli orari di frequenza, distribuzione degli spazi interni ed esterni con prescrizioni di igiene e sanificazione; prevede percorsi anti-assembramento per i genitori o familiari che accompagnano i bimbi, l’utilizzo di dispositivi di protezione, norme di igiene di spazi, ambienti e superfici, e uno stretto controllo sanitario sulla presenza di eventuali sintomi, soprattutto negli adulti, educatori e genitori.
Giorgio Malavasi