A distanza di una settimana dalla precedente riunione i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet) si sono ritrovati nel pomeriggio di oggi – 12 maggio 2020 – con l’ormai consueta modalità della videoconferenza dalle rispettive sedi.
Una prima parte dell’incontro e del dialogo è stata dedicata alla prossima ripresa della celebrazione delle Messe con il concorso del popolo, nel rispetto delle attuali disposizioni sanitarie, di igiene e sicurezza. Al di là delle specifiche indicazioni che ogni Diocesi sta emanando al riguardo, i Vescovi del Triveneto invitano a motivare e valorizzare questo momento come un’occasione singolare per apprezzare di nuovo la bellezza e la forza di partecipare all’Eucaristia insieme alla comunità ed esortano tutti a vivere con serenità, prudenza, senso di responsabilità e carità questa fase di ripartenza delle celebrazioni nelle chiese e che richiederà, inevitabilmente, anche un necessario ed opportuno tempo di prove, verifiche e “aggiustamenti” in riferimento al protocollo in vigore e alle singole realtà locali. Rimangono, al momento, ancora non fissate e rinviate a data da destinarsi le celebrazioni delle prime comunioni e delle cresime.
Per quanto riguarda, invece, la Messa del Crisma alcune Diocesi si stanno già organizzando per svolgerla negli ultimi giorni del corrente mese di maggio, entro il tempo pasquale, nelle forme possibili; ogni singola Diocesi ne valuterà la concreta fattibilità, anche in base a spazi disponibili e numero di presenze previste.
Con l’intervento del responsabile della Commissione triveneta della Pastorale giovanile don Davide Brusadin, si sono poi interrogati circa la reale possibilità di attività estive in parrocchie e patronati/oratori (ma anche presso centri estivi, case per ferie ecc.) con bambini, ragazzi, giovani e famiglie; in tale ambito si attende, però, di comprendere meglio quali saranno gli effettivi margini d’azione nonché attenzioni, disponibilità e responsabilità conseguenti.
I Vescovi si sono quindi confrontati – per offrire il loro contributo in proposito alla Conferenza Episcopale Italiana – sugli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana nel quinquennio ‘20-‘25 a partire dalla nuova situazione determinatasi nel Paese e nella Chiesa a causa dell’attuale pandemia. Riprendendo quanto espresso anche nel precedente incontro, unanimemente hanno convenuto sull’opportunità di un tempo di riflessione e discernimento per leggere il momento presente e comprenderlo alla luce della fede e di quanto lo Spirito sta comunicando; un tempo in cui mettere in evidenza cosa è importante ed essenziale, interrogandosi su quale immagine e stile di Chiesa richieda la nuova situazione.
Tale periodo di riflessione costituirà l’occasione per un congruo percorso e tempo di ascolto e confronto, secondo uno stile di reale e concreta sinodalità, anche alla luce delle differenti sensibilità emerse e per favorire una maggiore collegialità episcopale e comunione ecclesiale. Si potranno così individuare alcune linee pastorali sintetiche che siano incisive e declinabili nei territori e nelle comunità cristiane. I Vescovi osservano, infatti, che la Chiesa – soprattutto in questo tempo – è chiamata a potenziare e programmare in modo lungimirante il servizio caritativo ed essere capace di elaborare una visione integrale dell’uomo per stimolare e promuovere la persona umana anche in ambito culturale e sociale (finanza, economia, lavoro, welfare ecc.) attraverso la dottrina sociale della Chiesa.
L’incontro odierno della Cet si era aperto con il ricordo grato e affettuoso durante la preghiera dell’ora media di mons. Eugenio Ravignani – Vescovo emerito di Trieste e di Vittorio Veneto che si è spento pochi giorni fa ad Opicina (Ts) e i cui funerali sono in programma giovedì 21 maggio p.v., alle ore 11.00, nella cattedrale triestina di San Giusto -, del card. Marco Cè – a lungo Patriarca di Venezia e Presidente della Cet, morto sei anni fa esattamente in questo giorno – e anche del card. Renato Corti, Vescovo emerito di Novara, deceduto stamattina e che solo pochi anni fa (nel 2016) aveva predicato gli esercizi spirituali ai Vescovi del Triveneto.