«Il Cardinale lo ricordiamo come un vero prete, in ogni momento». Lo sottolinea con forza, il Patriarca Francesco, nell’omelia della Messa celebrata venerdì 12 in San Marco, ricordando il Patriarca Marco Cè, a tre anni dalla scomparsa.
«Desidero – afferma mons. Moraglia – in questo terzo anniversario della sua morte ricordarlo soprattutto come sacerdote e questo perché, proprio nel 2017, ricorre una data importante per il nostro Seminario: i duecento anni di presenza del Seminario diocesano nell’attuale sede, il complesso della Basilica della Salute nella Punta della Dogana».
Mons. Moraglia cita una frase pubblicata nel libro “Marco Cè: Vescovo, padre e fratello”, edito dal Cid, l’editrice di Gente Veneta, e che usciva da una conversazione con il Patriarca Marco: «Nella mia vita – diceva il Cardinale – non ho voluto fare altro che il sacerdote. Ho avuto i miei momenti di conversione a Dio, ma in una grande continuità. I ricordi più belli sono nelle cose umili, in tanti incontri in cui ho visto che la mia vita, la mia presenza, diventava significativa per le persone».
Perciò, rimarca mons. Moraglia, «Il nostro grazie s’innalza a Dio per l’amato pastore, grati di averlo avuto per ventitré anni – dal dicembre del 1978 al marzo del 2002 – come guida saggia, paterna, amorevole, vero esempio sacerdotale. Un uomo ricco di fede e profonda carità; il suo modo sincero e fraterno di stare in mezzo a noi è ben presente in quanti ebbero il dono grande di incontrarlo».