«Ognuno di noi ha la sua Galilea, il suo incontro con il Signore», sottolinea il Patriarca Francesco nell’omelia della Veglia pasquale, celebrata in questi minuti nella basilica di San Marco a Venezia.
Specialmente in questo periodo segnato così pesantemente dalla morte a causa della pandemia, rileva mons. Moraglia, ognuno di noi ha l’appuntamento con il Signore. «In questi giorni di sofferenza la Chiesa ci ricorda che Lui ha sofferto per noi e ha portato la sua sofferenza vicino alla nostra; e questa veglia ci ricorda che la vita è più forte della morte».
Da ciò l’augurio di questa Pasqua: «A tutti – dice il Patriarca – l’augurio di una Pasqua che nasca dall’incontro con il Signore. Ognuno di noi, appunto, ha la sua Galilea: là il Risorto attende, ci precede e ci indica una meta, che è Dio. Ed è Dio trovato nei fratelli, soprattutto in quelli più poveri, negli ammalati… Ricordiamo allora i morti, coloro che in questi giorni sono morti soli; e poi i medici e gli operatori della sanità. Chiediamo al Signore – conclude il Patriarca Francesco – che questa Pasqua sia per tutti, ma soprattutto per loro, un incontro con la luce che non si spegne».