Da lunedì 6 aprile e fino a martedì 14 c’è tempo, per chi abita nel Comune di Venezia, per domandare qualcuno dei buoni spesa che il Governo ha messo a disposizione delle famiglie più indebolite dall’emergenza Coronavirus.
E da lunedì 20, fatta la selezione degli aventi diritto, si parte con la distribuzione dei buoni di 50 euro ciascuno e con la possibilità di fare la spesa usandoli.
A disposizione, con questa modalità, un milione di euro. A spiegare tempi e modalità di questa misura anti-crisi il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e l’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini (nella foto durante la conferenza stampa in remoto per la presentazione dell’iniziativa).
La procedura per fruire dei buoni è tutta digitale. «Da lunedì stesso – chiarisce Venturini – nel sito del Comune, nella sezione DiMe, sarà disponibile un modulo da compilare. Non sono richiesti né Spid né Isee né altri documenti, ma solo nome, cognome e codice fiscale. Andranno indicati la composizione della famiglia, il lavoro svolto da ciascuno, l’età».
Bisognerà rispettare alcune condizioni: per esempio non aver già fatto domanda per lo stesso nucleo familiare, non godere di reddito o pensione di cittadinanza, non fruire di ammortizzatori sociali oppure, fruendone, dichiarare che non siano sufficienti a soddisfare le esigenze essenziali della vita quotidiana.
«Non ci sarà click day – aggiunge l’assessore – e non ci sarà perciò bisogno di precipitarsi lunedì mattina a compilare il modulo: c’è tutto il tempo. Le domande saranno poi vagliate da un pool di persone, in parte dell’assessorato alla Coesione sociale e in parte del Commercio. Se serviranno ulteriori informazioni saranno gli operatori del Comune a chiamare i richiedenti».
Verificate le condizioni, a ogni famiglia avente diritto saranno assegnati da uno a 8 buoni da 50 euro, fino ad un massimo di 400 euro perciò.
Ipotizzando un’entità media di 200 euro per famiglia avente diritto, il milione di euro andrebbe distribuito fra 5mila nuclei familiari.
I buoni verranno stampati dal Comune stesso, con molta attenzione – ovviamente – ad evitare che possano essere falsificati e duplicati.
La spesa con i buoni si potrà fare in tutti i negozi di vicinato e nei supermercati che avranno aderito all’iniziativa: «Dalle prossime ore – afferma il sindaco – sempre nel sito del Comune sarà disponibile un altro modulo, stavolta destinato ai commercianti che vorranno aderire. Spero che i dettaglianti di generi alimentari colgano quest’occasione: pensando a loro abbiamo voluto che non ci fosse solo la grande distribuzione. Presentando poi le matrici dei buoni al Comune, riceveranno il bonifico della cifra corrispondente».
Infine, dato che al Comune di Venezia è stata destinata una cifra di un milione e 375 mila euro, a parte una piccola quota riservata agli uffici sociali perché individuino direttamente persone già in carico ai servizi stessi, circa 300mila euro andranno al terzo settore. «Cioè alle associazioni, alla Caritas, alle parrocchie e alle realtà del volontariato – conclude Simone Venturini – che, attraverso le mense e la distribuzione di generi alimentari, da molto tempo offrono un fondamentale contributo nella lotta alla povertà». (G.M.)