Una bomba a orologeria: in Florida, sembra di stare seduti su una bomba che sta ancora caricandosi e che esploderà tra qualche settimana. Solo la settimana scorsa c’erano migliaia di spring breakers, studenti in vacanza di primavera, ammassati in spiaggia.
Ora sono tornati nelle loro case in tutta America, perché i college sono chiusi. Da New York continuano ad arrivare parenti e proprietari di seconde case che scappano dall’epicentro americano del virus.
Intanto si trasferisce tutta l’istruzione scolastica on line, il lavoro si fa da casa, si spostano appuntamenti medici, si cancellano tutti gli eventi pubblici. Ci si chiede come festeggiare le cerimonie di “graduation”, che sono delle pietre miliari nella vita degli studenti americani.
La carta igienica è ancora un bene prezioso, sempre esaurita in tutti i negozi da settimane, e anche gli insegnanti, sovraccarichi di domande, dicono ai loro alunni: “chiedetemi qualsiasi cosa, basta che non sia carta igienica”.
Le “distanze sociali” sono la parola d’ordine, ma non sempre rispettate: difficile dire agli americani cosa fare e minacciare così le loro “libertà”. Chi si ostina a voler usare la piscina comune, chi continua a sgattaiolare in spiaggia, chi si incontra per strada e perfino in chiesa. Di questi giorni l’arresto del pastore di Tampa che continuava a riunire la sua congregazione ogni domenica (dicendo, tra l’altro, di avere installato 13 macchine ammazzavirus in chiesa).
E poi ci sono quelli che proprio non possono smettere di lavorare, anche se si sentono male. Pochi giorni fa una cliente che si è permessa di suggerire a una cassiera che starnutiva che non sarebbe dovuta venire al lavoro: è stata zittita dalla stessa con un “Signora, io non posso permettermi di stare a casa”. Sono queste le persone che preoccupano di più, quelle che non hanno alcun risparmio per fare da cuscinetto in mancanza di lavoro.
Per qualche settimana le scuole hanno continuato a dare pranzi caldi ai ragazzi che altrimenti non avrebbero mangiato, ma ora sono chiuse del tutto.
E infine, i test per il Coronavirus sono ancora lenti e rari, ma si promette che arriveranno in settimana.
Ilaria Serra
(dalla Florida, Usa)