Sono arrivate al numero record di 18.895: sono le persone che, in Veneto, vivono in isolamento domiciliare. In sostanza, si tratta di coloro che risultano positivi al tampone e non sono sintomatici o hanno sintomi lievi.
Devono trascorrere quattordici giorni isolati nella propria casa; e con loro i familiari e i contatti più stretti. Insieme ad essi anche le persone in quarantena, perché venute a contatto con chi è contagiato. I quasi 19mila veneti attualmente in questa condizione rappresentano il 60% degli italiani in isolamento domiciliare (poco più di 32mila ad oggi).
È il dato che emerge dal report stilato dalla Regione Veneto e aggiornato alle ore 8 di venerdì 27 marzo. Ed è anche il segno della strategia messa in campo nella regione, per cui si punta a riconoscere i soggetti positivi al Covid-19 per trattenerli a casa e ridurre così le occasioni di contagio.
Il numero maggiore di persone poste in isolamento, in Veneto, è nella provincia di Venezia: 4.174.
Il report di venerdì mattina mostra che, comunque, tutti i numeri sono in crescita. Quello dei contagiati, intanto, che è giunto a 7.497, con un aumento di 562 casi rispetto a ieri alla stessa ora.
Ma i dati più preoccupanti riguardano le degenze ospedaliere: o veneti ricoverati in condizioni non critiche sono ora 1.536 (89 più di ventiquattr’ore prima). Coloro che versano in condizioni critiche e sono perciò in terapia intensiva sono adesso 338 (12 pazienti più di ieri).
Anche il numero dei morti, purtroppo, sale: dal 21 febbraio scorso ad oggi sono 313. Rispetto a ieri mattina se ne registrano 26 in più.
Aumentano, ma ancora in misura contenuta, anche le persone dimesse dai nosocomi: 28 in una giornata, che portano il numero complessivo a 536.