La cosa che colpisce di più è la devozione di tutti, dalla gente comune al presidente della repubblica. Chi ieri pomeriggio era ad Atene, ad accogliere le reliquie di Sant’Elena Imperatrice e un frammento della croce di Cristo, descrive così ciò che ha visto.
Per la Chiesa ortodossa greca, ma anche per larga parte della comunità civile, è stato un evento. Dopo più di ottocento anni, durante i quali i resti mortali della madre dell’imperatore Costantino sono stati custoditi e venerati a Venezia, la reliquia è giunta in pellegrinaggio in Grecia. E con essa, appunto, un frammento della Croce, che fa parte del Tesoro della basilica di San Marco a Venezia.
Come documentano le foto, una grande folla ha atteso l’arrivo dell’aeroplano dall’Italia. La televisione greca ha seguito in diretta già la partenza dalla Basilica marciana e poi l’arrivo e le fasi successive.
La mattinata di domenica 14 era iniziata con un momento di preghiera e un saluto in Basilica, presente il Patriarca Moraglia, cui ha fatto seguito la partenza da Venezia.
Da San Marco le due reliquie sono state poi portate su una barca, ormeggiata in Bacino, e trasportate all’aeroporto Marco Polo di Tessera ove, nel primo pomeriggio, sono state imbarcate su un aereo in partenza per la Grecia.
Qui, dopo l’arrivo ad Atene, sono state accolte da Ieronimos II, arcivescovo ortodosso di Atene e della Grecia. Alla cerimonia in chiesa era presente anche il presidente della Repubblica greca, Prokopis Paulopoulos.
Il pellegrinaggio verso la Grecia esaudisce un auspicio espresso già due anni fa dalla Chiesa greco ortodossa, che desiderava poter venerare reliquie particolarmente care alla propria tradizione e spiritualità.
I segni sacri sono ora esposti nel santuario ateniese di Santa Barbara, dove permarranno fino al 15 giugno, quando compiranno il viaggio di ritorno verso Venezia.
Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, morì nell’anno 328, all’età di 80 anni. Di lei si ricorda il grande fervore di carità e l’intensa spiritualità. Si ritiene abbia ispirato il figlio imperatore di Roma nell’emanare il famoso editto del 313, con il quale l’impero riconosceva libertà di religione a tutti i cittadini, di fatto fermando le persecuzioni contro i cristiani.
Il corpo della santa venne probabilmente trafugato dai veneziani nel corso della quarta crociata, nel 1204; si ipotizza però anche che la reliquia sia giunta in laguna da Roma. Da allora, comunque, il corpo venerabile di Sant’Elena era sempre rimasto a Venezia.
(con la collaborazione e le foto di Carlo Morucchio)