Dopo più di ottocento anni, durante i quali sono state custodite e venerate a Venezia, le reliquie di Sant’Elena Imperatrice stanno per lasciare la laguna e volare in Grecia, dove le attende la locale comunità cristiana ortodossa.
E’ un avvenimento molto sentito quello che ha preso inizio nel pomeriggio di sabato 13, quando una cerimonia – prima secondo la liturgia ortodosso, poi secondo quella cattolica – hanno segnato l’avvio del pellegrinaggio delle reliquie.
Un sacerdote ortodosso e il diacono veneziano Gianfranco Fiorin hanno pregato dinanzi all’urna che contiene le spoglie di Sant’Elena, ricoperte da un mantello imperiale realizzato proprio per quest’occasione da alcune monache greche.
Poi la teca è stata portata braccia, in processione, verso la vicina riva e da lì condotta fino alla riva della Canonica, dietro a San Marco. Domenica mattina, in Basilica, sarà il Patriarca Francesco a benedire le reliquie e a consegnarle – insieme a quelle della Croce di Cristo conservate nel Tesoro della Cattedrale – affinché siano condotte in pellegrinaggio ad Atene. Un aereo, offerto da benefattori greci, partirà infatti nel primo pomeriggio dall’aeroporto Marco Polo di tessera per giungere a quello di Atene.
Nella capitale greca le reliquie saranno accompagnate dal diacono Fiorin, da fra Carlo Sarpelloni, ultimo parroco a Sant’Elena per i frati Servi di Maria, e da don Gianmatteo Caputo, Delegato patriarcale per i beni culturali ecclesiastici. Verranno consegnate verso le ore 18.30 a Ieronimos II, arcivescovo ortodosso di Atene e della Grecia.
I segni sacri verranno poi esposti nel santuario ateniese di Santa Barbara, dove permarranno fino al 15 giugno, quando compiranno il viaggio di ritorno verso Venezia.
Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, morì nell’anno 328, all’età di 80 anni. Di lei si ricorda il grande fervore di carità e l’intensa spiritualità. Si ritiene abbia ispirato il figlio imperatore di Roma nell’emanare il famoso editto del 313, con il quale l’impero riconosceva libertà di religione a tutti i cittadini, di fatto fermando le persecuzioni contro i cristiani.
Il corpo della santa venne trafugato dai veneziani nel corso della quarta crociata, nel 1211, e da allora le reliquie sono sempre rimaste a Venezia.
(con la collaborazione e le foto di Carlo Morucchio)