«Rosse, più rosse», sottolinea Giampiero Beltotto, cui le poltroncine del teatro Goldoni sembrano un po’ smorte. E verrà accontentato, perché entro qualche mese saranno completamente rifatte, così come la moquette del teatro veneziano.
D’altronde erano lì da 40 anni, mai giudicate estremamente comode, mentre il primo diritto dello spettatore – scandisce il presidente del Teatro Stabile del Veneto – è quello di essere comodo.
Così, grazie al finanziamento prontamente accordato dalla Giunta, per espresso volere del sindaco Brugnaro, con 1,2 milioni di euro si sta facendo un poderoso restyling del Goldoni. «Già spesi 583mila euro – precisa Michele Zuin, assessore al Bilancio – e gli altri lo saranno a breve. Per esempio, sono state sostituite 1480 lampadine: erano alogene, ora sono tutte e a led. Il risparmio di energia elettrica è stimato in 40mila euro l’anno».
Risparmio economico, ma anche ambientale. D’altronde, la parola sostenibilità risuona più volte nell’intervento di Beltotto e non riguarda solo gli aspetti green: «Sostenibilità è anche migliorare l’accesso delle persone disabili, così come è cambiare i comportamenti e le abitudini».
È in vista anche il rifacimento del palcoscenico e di tutta la macchina scenica: «Andiamo ancora con le corde – riconosce Beltotto – ma siamo nel 2020». Un bel bagno nella tecnologia si fa quindi necessario «per far sì che il Goldoni diventi teatro di riferimento per efficienza e comodità, oltre che per sostenibilità».
E ancora sul fronte tecnologico si fa avanti, previa dotazione di wi-fi per tutta la sala, la app. Si tratt di un’applicazione che verrà rilasciata a breve e che consentirà, tra l’altro, di avere la traduzione immediata, in più lingue, dello spettacolo che si sta rappresentando. L’obiettivo, d’altro canto, è quello di intercettare più numerosi turisti stranieri, che a Venezia ci vengono ma che a teatro non entrano, se non capiscono o se stanno scomodi.
Comunque, il simbolo dell’intervento saranno le poltroncine, con il loro colore rosso vivo. E con una chicca: saranno riscaldate. Nessuno potrà più dire che d’inverno è meglio stare davanti al caminetto anziché al teatro Goldoni.
Giorgio Malavasi