Questa sera, alle 20, il Teatro Junghans alla Giudecca ospiterà lo spettacolo “Il giovane criminale” scritto e interpretato da Salvatore “Sasà” Striano. Un monologo ispirato dal testo di Jean Genet in cui il protagonista si racconterà, condividendo la sua storia con il pubblico in sala. Lui che – conosciuto per aver recitato, tra gli altri film, anche in “Gomorra” – si è avvicinato al mondo del teatro quando si trovava detenuto nel carcere di Rebibbia. E accanto alla narrazione delle proprie vicende personali, Striano parlerà anche di ciò che l’ha portato a salvarsi, rifuggendo la strada intrapresa fino a quel momento fatta di riformatori, carceri e guai continui. Una via riscoperta grazie alla capacità salvifica dell’arte, della poesia, della letteratura e specialmente del teatro.
Organizzata da “Il granello di senape”, associazione di volontariato penitenziario da più di 20 anni impegnata a prestare il proprio servizio nei due istituti penitenziari veneziani, maschile e femminile, l’iniziativa (ingresso libero fino ad esaurimento posti) è stata inserita nella programmazione de “Le città in festa” del Comune. E il pomeriggio di domani Salvatore Striano lo dedicherà alla narrazione della sua storia di riscatto all’interno del carcere maschile di Santa Maria Maggiore.
Marta Gasparon