Si intitola «Il giardino della fiducia» la specialissima serata organizzata dalla Pastorale universitaria veneziana per studenti e docenti, quasi a conclusione dell’anno accademico: si terrà mercoledì 10 maggio, alle ore 20.30 presso la chiesa di Santa Maria Assunta (detta “dei Gesuiti”) a Venezia. «Si inizierà nel campo esterno – spiega don Gilberto Sabbadin, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale universitaria – con una danza che vuole esprimere il disorientamento e il disordine che il peccato ha portato nel mondo. L’uomo ha smesso di abitare il “giardino della fiducia” per aver dubitato della benevolenza di Dio. Entrati in chiesa, sosteremo di fronte alla tela del martirio di san Lorenzo. Il martirio, espressione della ribellione a Dio, in realtà è tale per la fiducia che il martire pone nel Padre rendendo la sua vita testimonianza estrema. Coerente con l’estromissione dal Paradiso, come esito tragico, il martirio risalta come profezia di quella comunione perduta ma sempre cercata da Dio. Verrà proposta una riflessione sul martirio e saranno presentate alcune testimonianze di una umanità ferita che si trova in stato di esilio; in particolare si farà riferimento alla tragica situazione dei migranti. Si proseguirà, poi, all’interno della chiesa per scoprire alcuni tratti architettonici che richiamano proprio il giardino (come i disegni floreali delle colonne): in modo eminente nella Chiesa, la comunità che è Corpo di Cristo, fatta di pietre vive che sono i cristiani, ritroviamo quel progetto originario di comunione con il quale il mondo è stato creato. Verrà, quindi, cantato il “Cantico delle creature”, con la lettura di alcuni brani dell’enciclica “Laudato sì” in contrapposizione ad alcune forme di sfruttamento del creato che è sempre contro l’uomo e contro Dio. A seguire poi, ci si sposterà verso la tela del Tintoretto che rappresenta l’Assunzione di Maria; Maria è la donna della fiducia, la prima creatura ad essere nuovamente ammessa in pienezza nello “spazio” della comunione e della fiducia con Dio. E Maria ha donato all’umanità l’uomo nuovo che è Cristo, primogenito della nuova creazione. A conclusione di una breve riflessione, verrà cantata l’Ave Maria». La serata, a cui parteciperà il Patriarca Francesco, si concluderà infine davanti all’altar maggiore che rappresenta la Trinità e l’Incarnazione, rievocando l’altare di Ignazio di Loyola della chiesa del Gesù di Roma.
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