Con la fine dell’anno chiude la cartolibreria di Gino Dante, che nel quartiere Cita di Marghera da quasi mezzo secolo è la persona più conosciuta. Di origini venete, insieme ai genitori e al fratello e alla sorella gestivano a Mestre il bar davanti all’Ospedale “Umberto I”, quando nel 1972 si trasferirono alla Cita, dove l’anno successivo aprirono, al numero 24 di via Longhena, un negozio di frutta e verdura e, al civico successivo, un piccolo supermercato di alimentari, «uno dei primi della zona, una vera innovazione per l’epoca». Al civico 30 di via Longhena, quindi subito dopo, c’era già il locale adibito a chiesetta della parrocchia della Resurrezione fino al ’74.
«Era allora un quartiere popoloso e in crescita – ricorda Dante – la chiesetta era sempre piena, tanti bambini, non ci si stava dentro. Nel ’74 (dopo lo sfratto della comunità cristiana dal “negozio” da parte della proprietà del quartiere Cita – vedi articolo nel numero 45 di Gente Veneta) don Aldo Marangoni celebrava Messa anche in garage». Il Patriarca Marco Cè ebbe modo di conoscere questa cartoleria, che nel 2006 fu anche una tappa della visita pastorale del patriarca Angelo Scola alla parrocchia.
Nel ’90-’91 viene chiuso prima il negozio di ortofrutta e poi il supermercato di alimentari, che Gino acquisisce e trasforma in cartolibreria. «Si lavorava bene in quegli anni – continua Dante – tanta gente in quartiere, tra 4 e 5 mila abitanti, e tanti bambini. In questi ultimi sette anni c’è stato invece una notevole diminuzione di vendite a causa del cambiamento del quartiere e del calo della natalità: i bambini e i ragazzi sono cresciuti e andati via; gli abitanti del quartiere rimasti sono invecchiati e tra i nuovi, per lo più immigrati dalla Cina, dal Bangladesh e dalla Romania, si vende poco. Negli anni dal ’95 al 2010, quando dei clienti venivano anche da fuori quartiere, la sua cartoleria, che vendeva anche libri scolastici, giocattoli e oggettistica e aveva servizio di fotocopie e fax, forniva ogni anno testi scolastici a circa 200 studenti delle elementari e a 400 delle medie e delle superiori, mentre adesso i numeri si sono ridotti ad appena un quarto». Quindi la chiusura della cartoleria della Cita è solo per motivi economici, perché le spese di gestione sono aumentate e superano ormai i ricavi, che sono diminuiti drasticamente.
A Gino, che a 63 anni non è ancora in età da pensione, «sarebbe piaciuto continuare l’attività, che consentiva contatti con i ragazzi, i giovani e le famiglie. La cartoleria era un punto di incontro e di riferimento e quando i ragazzi facevano “manca” a scuola venivano da me e mi confidavano i loro problemi. Li ho visti crescere e ne ho visti crescere tanti. Questo mi mancherà!». E mancherà anche al quartiere.
Gino Cintolo