«Chiediamo per Venezia uno strumento giuridico efficace affinché possa mantenersi come civitas, non solo come urbs. Se non riusciamo a fare qualcosa adesso, fra dieci anni i problemi saranno aggravati fino al punto di non ritorno». Il Patriarca Francesco lunedì 23 pomeriggio, presso la sala Sant’Apollonia della Procuratoria di San Marco, ha dialogato con i giornalisti e gli operatori della comunicazione.
Un appuntamento che si svolge ogni anno in occasione del Natale e che si è caratterizzato, in questa particolare edizione, in una sintesi delle vicende della Diocesi e della città di Venezia di questi ultimi mesi.
Il titolo, infatti, attraverso il quale il Patriarca ha voluto legare i temi trattati, “Avere il coraggio di scegliere” è stato tratto dall’omelia per la Messa celebrata a Marghera per il mondo del lavoro, celebrata dal Patriarca martedì scorso, 17 dicembre, presso una sala mensa del Petrolchimico, e che si lega agli altri testi consegnati ai giornalisti: il discorso di Natale alla città e il saluto alle istituzioni e ai partecipanti al concerto natalizio della Cappella Marciana, organizzato sempre martedì 17 in Basilica di San Marco.
Coraggio di decidere insieme, dunque, per assicurare alla comunità veneziana di affrontare le sfide del tempo presente e continuare a costruire la vita della società, per assicurare una vera vita cittadina a Venezia.
Rispondendo a una domanda il Patriarca ha ricordato che già durante l’omelia per la solennità del Redentore aveva «citato il duplice episodio relativo all’ingombrante presenza delle grandi navi in laguna, il cui passaggio è insostenibile. Poi ha aggiunto: incomincia a preoccupare i veneziani anche questa ripetizione di fenomeni dopo gli eventi del 28 ottobre dell’anno scorso, delle acque alte eccezionali: dopo un anno non è cambiato niente».
Con l’occasione sono stati ricordati i 4 milioni di danni alla sola Basilica di San Marco, danni in alcuni casi irreparabili a causa della rarità di alcuni marmi prelevati da cave ormai “estinte”, nonché i danni ad altre 70 chiese cittadine, che ammontano a circa un milione e mezzo di euro.
Risulta allora necessario, per il Patriarca, rispondere alle ansie dei veneziani e soprattutto verificare il funzionamento di quello che ha definito “convitato di pietra” ossia il Mose.
Un riferimento significativo all’importanza del volontariato: il Patriarca Francesco ha riscontrato, durante la visita Pastorale, la significativa presenza del mondo del volontariato nelle comunità ecclesiali. Ha poi ancora una volta elogiato i giovani “angeli dell’acqua alta” perché «hanno dato un forte segnale a noi adulti». Si è poi soffermato sul progetto della nuova casa della Caritas presso le “Muneghette”, in fase di completamento, perché possa essere un luogo i presenza del volontariato laicale e delle parrocchie.
Relativamente ad una domanda che teneva insieme la proposta di una nuova legge speciale per Venezie l’importanza di una convergenza politica, il Patriarca ha ricordato che «le forze politiche devono presentarsi avendo elementi comuni sui quali non si discute e non si fa campagna elettorale e polemica pretestuosa; servono leggi che favoriscano i giovani e le famiglie che desiderano abitare in città. Venezia infatti non è solo splendida città d’arte, come tante, ma è una città unica e necessita di essere considerata come tale».
Contestualmente a questi temi è stato presentato il “Natale di solidarietà” coordinato dalla Caritas veneziana con i pranzi e le cene del 25 dicembre: il Patriarca si farà presente a quello di San Cassiano, a cui parteciperanno alcuni ex carcerati e personalmente consegnerà a tutti gli ospiti un segno di vicinanza con il dono di una sciarpa e un berretto di lana.
Marco Zane