Tramandare la cultura veneziana. Perché la storia dei residenti è come una pianta che in ogni stagione può rifiorire, purché si abbia cura delle sue radici. Questo il senso del nuovo “Calendario della memoria” 2020 che, giunto alla sua quarta edizione, è stato presentato martedì scorso al Centro Servizi San Giobbe (Ire), a Cannaregio, dove l’attuale ospite più anziana ha 100 anni. Un progetto a cui hanno hanno partecipato 30 anziani tra i 65 e i 96 anni e condotto da Lorena Manca, Silvia Marzinotto e Mariangela Vianello, educatrici della Residenza e del Centro Diurno, con la supervisione della psicologa del Centro. E il risultato – frutto di un attento lavoro durato 6 mesi – ha portato a narrare la storia “minore” di alcuni personaggi veneziani diventati popolari, nel corso del ’900, per il loro modo particolare di vivere la quotidianità o di quell’architettura che contraddistingue da sempre la città lagunare. Allora ecco che tra i 12 mesi del calendario appaiono i ritratti di Carmela, la signora “de le granatine” che aveva un piccolo chiosco giù dal ponte dell’Accademia, di Romeo che aggiustava e noleggiava biciclette ai giardini Papadopoli, “el Bafo” che vendeva i biglietti della Lotteria di Capodanno o “el campanaro” Alfonso che suonava le campane di San Marco. «Persone della porta accanto che sono state significative – ha detto Marzinotto – poiché hanno tramandato la propria venezianità». E accanto a tutto questo, appaiono anche le fotografie in bianco e nero, con tanto di didascalia, degli elementi architettonici veneziani più caratteristici.
La “Venezia minore a noi cara”, come cita il titolo, dove spiccano il camino, l’altana, il pozzo, il sottoportico o il portone di ferro. «E’ stato un lavoro di reminiscenza, – ha continuato Marzinotto – di recupero dei ricordi di ognuno dei nostri ospiti coinvolti nel progetto. Li abbiamo selezionati e rielaborati finché siamo arrivati a questa narrazione». Un calendario dalle caratteristiche grafiche adatte ad una lettura facilitata per favorire una buona fruibilità a tutta la cittadinanza, compresa quella più anziana. E la cui distribuzione – tra scuole, biblioteche, uffici pubblici e non solo – prenderà il via da gennaio, in quanto l’alta marea del mese scorso ha causato un ritardo nella stampa delle 1200 copie previste. «Nonostante l’acqua alta – il commento dell’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini – siamo ancora qui per raccontarci le storie della Venezia antica e presente. La cifra distintiva di questa struttura? Il valore umano». «Ognuno di voi rappresenta un patrimonio immenso – ha detto il presidente dell’Ire, Luigi Polesel – siete i testimoni veri di una tradizione straordinaria. E per noi è un orgoglio potervi seguire ogni giorno». La presentazione è stata accompagnata da intermezzi musicali e, grazie agli autori stessi, da alcuni stralci di lettura tratti dal nuovo calendario. Attualmente all’interno della Residenza del Centro Servizi San Giobbe vi sono complessivamente 90 ospiti mentre nel Centro Diurno 16.
Marta Gasparon