“Questa volta abbiamo toccato il fondo” racconta Manuel Gatto, produttore di radicchio di Chioggia oltremodo demoralizzato per la situazione produttiva del radicchio rosso, la coltura principale di Chioggia, cicoria considerata regina dell’orticoltura veneta che ora si trova, più che mai, di fronte ad una crisi strutturale.
In questo mese, a mettere ulteriormente alla prova i produttori sono state le continue piogge che hanno compromesso i campi, costringendo gli agricoltori a condizioni proibitive nella fase di raccolta. «Forse ci converrebbe lasciare il radicchio marcire nei campi visto a quanto ci viene pagato» afferma Manuel Gatto. «Stiamo parlando di 5 centesimi al kg, ben sotto la soglia minima del costo di produzione che si aggira intorno ai 35 centesimi al chilo. Eppure il consumatore lo trova sullo scaffale ad un prezzo non inferiore ai 1,50€ al kg».
Coldiretti sprona i produttori a puntare sulla produzione del radicchio a marchio IGP, ma comunque la strada non è in discesa afferma il presidente di Coldiretti Chioggia Patrizio Garbin: «Rispettare il disciplinare produttivo è l’unico modo per tentare di differenziare il prodotto, ma non è cosi semplice perché ci sobbarchiamo dei costi maggiori di produzione per poi trovarci nel mercato spiazzati da una concorrenza sleale».