Nonna Emma di Mira è tornata a leggere il giornale, guardare la televisione e, soprattutto, a giocare a carte coi suoi adorati nipotini. E ci è riuscita perché, di recente, è tornata a vedere bene, alla veneranda età di 100 anni, grazie ad un intervento di cataratta su entrambi gli occhi. Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe di Oculistica dell’Ospedale di Dolo della Ulss 3, diretta dal Primario Romeo Altafini (nella foto Emma con Altafini e la sua équipe).
“La signora Emma – ha raccontato il Primario – ha effettuato da noi una visita specialistica di oculistica che, in quella occasione, ha diagnosticato un importante problema alla vista che non le consentiva più di muoversi in autonomia e di poter svolgere le sue, pur semplici, attività quotidiane, come quella di guardare i suoi programmi preferiti alla televisione. Una signora che, pur essendo davvero anziana, è davvero in buone condizioni di salute: mi ha raccontato che in ospedale c’è venuta una sola volta, all’età di 50 anni, per un piccolo intervento e che per fortuna è sempre stata bene”.
La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, che è una sorta di lente posta all’interno dell’occhio e ci permette di mettere a fuoco gli oggetti alle varie distanze. L’intervento è consistito nella rimozione del cristallino opaco e nell’impianto di una lente intraoculare (IOL). E’ stato eseguito in anestesia topica con gocce di collirio anestetico. L’intervento ed il decorso postoperatorio sono stati regolari e la signora è stata dimessa, come da protocollo, dopo 120 minuti dall’intervento.
“La collaborazione è stata ottima – ha continuato il Dottor Altafini – e la paziente ha sopportato bene l’intervento con l’uso di anestetici locali somministrati in collirio che ben si adattano a pazienti anziani o con più patologie. Inoltre il recupero funzionale è molto buono tanto che dopo un paio di giorni dall’intervento la signora ha ripreso le sue normali attività”.
“Testimonianze come questa – ha detto il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – ci riempiono di soddisfazione per il lavoro svolto dai nostri operatori sanitari, ma ci riempiono anche di gioia per quella signora e per i suoi famigliari. E’ indubbiamente bello venire a conoscenza di questa storia che mostra come si possa e si riesca, anche in casi particolari come quello descritto della signora Emma per la sua anagrafica, a migliorare le funzionalità di un cittadino migliorando così la sua vita quotidiana”.