Già tre nuclei familiari hanno passato la notte scorsa nelle strutture messe a disposizione dalla Chiesa di Venezia. L’acqua alta ha reso temporaneamente inagibili le loro abitazioni e così le tre famiglie si sono rivolte alla Caritas veneziana.
Una mamma con due ragazzini, un papà con una figlia e un’anziana signora con un figlio hanno dormito nelle stanze rese disponibili a Venezia dalla Diocesi, tramite la Caritas e il Seminario patriarcale.
È probabile che a loro, la notte prossima, si aggiunga una coppia di coniugi.
Non solo alloggio: alla Caritas veneziana stanno arrivando anche altre richieste. In particolare, c’è domanda di idraulici ed elettricisti, che possano riparare i guasti – a volte anche piccoli ma che creano notevole disagio – prodotti dalla marea. Famiglie in difficoltà economica a volte non possono permettersi di chiamare e pagare un artigiano; ma chiamano anche anziani che vivono soli e che non intendono lasciare la loro abitazione, nonostante gli apparecchi elettrici o il riscaldamento siano in tilt. La Chiesa veneziana cerca di dare loro una risposta.
Alla Tana, cioè alla casa d’accoglienza San Giuseppe a Castello, infine, sono arrivati quattro ospiti in più: persone senza dimora che domandano e ricevono un pasto caldo e un letto.
La Caritas veneziana accoglie tutte le richieste e le segnalazioni provenienti dalle comunità: il numero di telefono da contattare è 334.103.27.14.