È il sedicesimo Emporio della solidarietà in Veneto. Una novità assoluta per il centro storico di Venezia che, realizzata dall’associazione “Corte del Forner”, è nata con l’obiettivo di dare una mano a chi vive nella difficoltà.
Con sede a pochi passi da campo S. Alvise, a Cannaregio 3144, dove una volta c’era la portineria dell’ex ospedale Umberto I, gli scaffali pieni di generi alimentari e prodotti per l’igiene personale sono indice di un’attività che oggi è partita ufficialmente.
«Si realizza un sogno per me – annuncia Anna Brondino, anima dell’iniziativa – e lo vogliamo condividere con tutta la città, che ha un grande cuore. Siamo andati da tante persone e nessuno ci ha detto un no. L’Emporio non sarà solo luogo di distribuzione del cibo ma anche di relazioni».
Un concetto ripreso dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin: «Questa è un’iniziativa che va nella direzione non di creare aiuti fini a se stessi ma un percorso di valorizzazione e “sgancio” della persona. L’emporio è un luogo fisico dove la persona trova il piatto caldo e gli indumenti ma diventa anche luogo di incontro, di relazione. Per la Regione è un’opera importante, tanto che nel bilancio che affronteremo la settimana prossima abbiamo previsto per gli empori solidali ulteriori risorse».
Un altro mattone aggiunto, oggi, al welfare cittadino: lo sottolinea Simone Venturini, assessore comunale alla Coesione sociale: «Tanti mattoni importanti, in questo senso, vengono dal mondo cattolico. La Chiesa svolge un ruolo importantissimo nel dare una risposta alle famiglie, alle persone, anche grazie a percorsi di inclusione. Anche il Comune prevede un piccolo contributo, che verrà stanziato con il prossimo bilancio».
Il Patriarca Francesco ha benedetto la struttura e ha garantito anch’egli che la Diocesi destinerà un sostegno economico all’Emporio: «La città evolve – ha detto mons. Moraglia – ma la carità, la solidarietà, una visione di città rimane. Molte volte dovremmo cambiare il posto delle strutture per venire incontro a esigenze nuove, ma l’animus è lo stesso. La carità non deve essere affidata solo all’istituzione pubblica, ma c’è il volontariato cattolico che non può fare a meno di esprimere la sua visione di uomo, di società, di bene comune. E per un cristiano lo stare bene non è mai stare bene da soli ma con gli altri».
L’Emporio sarà aperto il giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Per le donazioni chiunque potrà portare ciò vuole – alimenti conservabili e confezionati – il giovedì.
(con la collaborazione e le foto di Marta Gasparon)