«Dio si serve di matite per scrivere, per usare l’espressione di Santa Teresa di Calcutta: Santa Teresa si sentiva infatti una piccola matita nelle mani di Dio. Noi stasera siamo quelle matite. Possiamo anche essere matite spuntate, ma siamo nelle mani di Dio. E non stiamo costruendo una nostra storia, ma la Sua storia, la storia che Lui ha in mente per noi».
È la sottolineatura di fondo che il Patriarca Francesco fa nell’omelia pronunciata stasera, giovedì 31 ottobre, vigilia della festa di Tutti i Santi, nella chiesa di San Giovanni Elemosinario a Venezia.
L’occasione è “Luci nella notte”, l’annuncio del Vangelo ai passanti per il centro di Venezia, nella notte che un’usanza importata rischia di far diventare superficiale, vacua e a volte irridente.
Un gruppo di evangelizzatori di strada perlopiù veneziani da anni, ormai, si ritrova in questa notte e, dopo la preghiera, si muove per le calli attorno alla chiesa annunciando la Buona Novella, invitando i passanti all’ascolto, al dialogo, ad entrare in chiesa e sostarvi un momento…
Il Patriarca da tempo segue con affetto quest’esperienza e anche stasera ha scelto di incoraggiare gli evangelizzatori, celebrando per loro l’Eucaristia: «Quello che vi disponete a fare – conclude mons. Moraglia – è qualcosa di grande e non di vostro, perché se fosse vostro sarebbe una cosa umana. Invece appartiene alla santità di Dio, all’alleanza di Dio con l’uomo».