Siamo ormai agli sgoccioli. Il prossimo 7 novembre, alle 16.30, verrà infatti inaugurato il nuovo Emporio della solidarietà di Sant’Alvise – una novità per il centro storico veneziano – alla presenza del Patriarca Francesco e degli assessori regionali e comunali Lanzarin e Venturini. «Ringrazio tutti i volontari dell’associazione» commenta Anna Brondino, presidente di “Corte del Forner”, la realtà che ha dato vita al nuovo emporio solidale. «Sugli scaffali abbiamo già inserito molti generi alimentari di prima necessità, frutto di una colletta alimentare organizzata lo scorso 12 ottobre che ci ha permesso di raccogliere un centinaio di scatoloni».
Ma se da un lato la generosità della gente non ha deluso le aspettative, dall’altro alcuni prodotti ancora mancano, come dadi da brodo, tè, detersivi per la lavatrice e deodoranti per l’igiene personale. Per questo l’Emporio terrà aperto in alcuni giorni del mese stabiliti, per permettere ai cittadini di andare a donare qualcosa da riporre poi sugli scaffali. «Abbiamo davvero bisogno della generosità di tutti», sottolinea Brondino, spiegando come per il buon avvio di questa iniziativa confidi nell’aiuto di volontari e veneziani. I primi affinché si occupino, tenendo aperto l’Emporio, della distribuzione del cibo; i secondi per garantire all’attività una continuità grazie alle loro spese donate. «Credo che a Venezia vi siano molte più povertà di quelle che vediamo. Tante persone bisognose che, per pudore, non si rivolgono a strutture come la nostra e neanche ai servizi sociali. Spero dunque che l’Emporio permetta di dare una mano, concretamente, ma anche di raccogliere eventuali segnalazioni relative a persone in difficoltà. Per svolgere un ottimo lavoro sulla povertà, bisogna far rete». E in tal senso preziose sono le collaborazioni venutesi già a creare con le associazioni presenti nella zona di Sant’Alvise, a Cannaregio.
«E’ importante che tutte le realtà impegnate in un tipo di servizio contro la povertà facciano rete e costruiscano un tavolo per lavorare assieme», aggiunge Brondino, soffermandosi su un altro aspetto. «Vorremmo promuovere anche dei corsi rivolti a persone che frequentano l’Emporio, ma non solo, che educhino ad una corretta e consapevole economia familiare». (M.G.)