La manualità unita ad una creatività e ad una fantasia senza confini. Sono gli ingredienti che fanno di Maria Mariano un’artista speciale. E che rendono altrettanto uniche le creazioni in carta e tessuto che via via prendono forma dalle sue abili dita.
Quaderni, diari e sketchbook rigorosamente cuciti a mano con carte originali e pregiate, astucci e borsellini a forma di animali e mostriciattoli ispirati al mondo delle fiabe, bijoux in carta, decorazioni per la casa, cartoline, biglietti d’auguri, borse, t-shirt e tanto altro. Tutto frutto di un lavoro artigianale, dove le illustrazioni che propone su ogni oggetto sono molto spesso un omaggio alla città d’acqua che l’ha adottata nel 2006, tra palazzi veneziani colorati, buffi pesci lagunari o pantegane impegnate a costruire gondole nello squero.
Dal Brasile a Venezia. Brasiliana di nascita, ora residente a S. Lio, Maria ha 48 anni e ha aperto la sua bottega “Barchetta di carta” – al civico 1731 di S. Polo, a due passi da campo S. Cassiano – nel 2017. E’ una donna eclettica, alla continua ricerca di nuovi stimoli e idee da far diventare realtà, laureata in Amministrazione aziendale e in Design. Titolo di studio, quest’ultimo, conseguito allo Iuav, a cui sono seguiti tre anni di dottorato e un corso di legatoria e restauro a Vicenza che – è lei stessa a dirlo – le ha fatto scoprire il mondo della carta. «E vista la mia passione per il disegno mi son detta: perché non unire le due cose?». Così Maria – che dopo la seconda laurea sarebbe dovuta rientrare in Brasile – ha deciso di stabilirsi definitivamente a Venezia. «Un po’ per amore – confessa – e un po’ perché ho capito che qui le mie creazioni avrebbero trovato la giusta espressione». Un hobby trasformato in un lavoro vero e proprio. Se all’inizio Maria vendeva le sue produzioni tra i mercatini del territorio riscuotendo grande successo, poi la decisione di creare un marchio tutto suo che, nel nome, si rifacesse proprio alla carta e all’arte degli origami.
Una sfida al turismo “low cost”. «La manualità è qualcosa che ho nel dna. Già da piccola disegnavo e costruivo oggetti con la carta», ricorda, raccontando come nel suo curriculum vi siano anche alcune pubblicazioni di libri per bambini di cui ha curato le illustrazioni. Come “Il collezionista di nuvole” (per il quale Maria ha scritto anche la storia, vincendo il primo premio in Austria) e la “Casa di Luna”, uscito nel maggio scorso. Certo, aprire un’attività come la sua, in un contesto in cui il turista sembra spesso privilegiare il basso costo, sinonimo di scarsa qualità del prodotto, è stata una scelta in controtendenza. E lei lo sa. «Mi sento un po’ come fossi un pesce fuor d’acqua. I primi due anni di lavoro sono andati molto bene, mentre in questo sto riscontrando meno movimento. Il fatto che la gente non capisca perché uno dei miei oggetti costi di più, fa male. Ma al di là di tutto io ci credo e, anche se un giorno dovessi chiudere, non smetterò questo tipo di attività».
I suoi pupazzi nel mondo. I suoi clienti non sono solo veneziani. Provengono da tutto il mondo e sembrano apprezzare particolarmente gli splendidi pupazzi di stoffa che Maria cuce personalmente, dando loro un nome – esposto in vetrina – e un’anima. Finora ne ha realizzati circa 230 (anche su commissione) – ciascuno in tre ore di lavoro – con tanto di vestitini fatti su misura, partendo da un disegno e da un modellino di carta per calcolarne i volumi. Tutti pezzi unici. Tra i suoi preferiti? «I gabbiani, buffi come me. Mentre i russi amano le mie volpi e i newyorchesi le galline». E l’aspetto curioso è che Maria, ad ogni vendita, chiede al cliente dove il suo pupazzo andrà, condividendo su Facebook una foto dell’animaletto con tanto di nota informativa sul suo nuovo Paese d’arrivo. Se da un lato la scimmietta Joaquim e il gatto-farfalla Fiordaliso hanno già trovato una nuova casa, dall’altro Maria pensa al futuro. Tra i progetti in mente, un libro per bambini che richiami l’attenzione alla cura e al rispetto della città lagunare.
Marta Gasparon