Sono 298 i casi trattati nel 2018, 1343 le prestazioni effettuate e 362 gli utenti che hanno trovato ascolto, consiglio e supporto nel consultorio familiare diocesano S.M. Mater Domini, da oltre trent’anni operante sul territorio attraverso le tre sedi di Venezia, Mestre, Eraclea per aiutare il singolo, la coppia e la famiglia ad affrontare la vita.
Ma potrebbero essere molti di più gli utenti: le richieste, infatti, superano la disponibilità e anche i tempi di attesa per una consulenza sono lunghi. Ma per l’unico motivo che non è possibile sostenere i costi di un servizio più ampio.
«L’ente pubblico, e in particolare la Regione Veneto – afferma Luca Donadello, presidente del Consiglio direttivo del Centro – fa confluire le risorse nell’ambito della sanità. Così per l’attività dei consultori restano le briciole. Noi viviamo del sostegno della diocesi di Venezia e di alcune erogazioni liberali. Il contributo regionale è fermo a quanto stabilito un quarto di secolo fa, poche migliaia di euro l’anno».
Poco, troppo poco per poter far fronte alla domanda che, paradossalmente, si ingrossa proprio a causa delle strutture sanitarie, che suggeriscono agli utenti di rivolgersi al consultorio diocesano… (V.P.)