Sono 1.782 le case che l’Ater di Venezia, dopo attenta analisi e valutazione, ritiene di poter vendere, perlopiù ad inquilini assegnatari che già vivono all’interno.
E’ circa il 18% del totale degli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) di proprietà dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale veneziana: quasi la metà (46%) si trova nella terraferma del Comune di Venezia, 828 abitazioni, e il rimanente nella provincia di Venezia (54%).
Il Piano delle alienazioni è stato presentato questa mattina in conferenza stampa e ha il medesimo obiettivo della manifestazione d’interesse per l’acquisizione di immobili pronti ad essere assegnati: risolvere l’emergenza abitativa.
Erano presenti, per l’Ater di Venezia, il presidente Raffaele Speranzon, il dirigente dell’Area Tecnica, Simone Zanardi, il responsabile del Servizio Patrimonio, Francesco Casarin.
Il Cda dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale veneziana, attraverso una delibera, ha approvato la proposta del “Piano di vendita” degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) trasmessa alla giunta regionale per ottenerne l’approvazione.
I 1.782 alloggi dell’Ater si trovano all’interno di 522 fabbricati in 40 Comuni della Città Metropolitana: 1530 sono abitati da inquilini e 252 sono sfitti.
“Il Piano vendite – spiega il presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon – una volta approvato, ha una durata quinquennale. Vendiamo solo appartamenti vetusti, che sono stati costruiti prima degli anni ‘90 e che non hanno ottenuto finanziamenti, negli ultimi 5 anni, per la loro sistemazione. L’elenco degli immobili – ha proseguito il presidente – è stato individuato secondo criteri ben precisi e se quelli vuoti potranno andare all’asta, quelli abitati potranno essere acquistati solo dagli inquilini che vivono al loro interno da almeno 5 anni. Vendere è facoltà dell’Ater e la nostra intenzione non è fare cassa, bensì reperire le risorse economiche per poter sistemare e assegnare più abitazioni possibili, data anche l’emergenza abitativa nel Comune di Venezia”.
In particolare gli immobili nel Piano delle alienazioni sono: per il 13% realizzati prima dell’anteguerra (1945), per il 45% costruite tra il 1946 e il 1970, e per il rimanente 42% tra il 1971 e il 1989.
“Con i proventi delle vendite – ha spiegato Speranzon – si potrà finalmente recuperare e svolgere la manutenzione straordinaria anche a quella parte del patrimonio immobiliare che necessita di importanti interventi e non gode di finanziamenti.”.
Le case che sono state individuate “vendibili” dall’Ater di Venezia sono quelli che si trovano in immobili di proprietà mista (pubblici e privati), costruiti e terminati prima degli anni ’90.
Le case Erp oggetto di perizie potranno essere vendute agli inquilini, se vorranno acquistarle, con una diminuzione sul prezzo del 20% come previsto dall’articolo n.48 della legge regionale sugli alloggi pubblici. Per gli assegnatari che non intendono procedere all’acquisto è comunque mantenuta la permanenza nell’alloggio e le abitazioni resteranno all’Azienda. Le 252 case sfitte invece andranno all’asta pubblica.
Gli uffici dell’Ater stimano in 50mila euro il prezzo medio di cessione per alloggio locato (valore di stima medio 62mila con riduzione del 20%) e in 55 mila il prezzo medio di cessione per alloggio libero ceduto all’asta.
Sulla base delle esperienze acquisite in passato si ipotizza una vendita di circa 180 alloggi locati, nel periodo di validità quinquennale del Piano, con una previsione d’introito di circa 9milioni di euro. In aggiunta, tutti quelli che saranno venduti attraverso asta pubblica.