Ci sono 150mila api al lavoro alla Cita di Marghera. La loro dimora è in tre arnie che costituiscono l’“apiario solidale” allestito da circa un anno per iniziativa della comunità parrocchiale della SS. Risurrezione.
Domenica 1° settembre, Giornata per la custodia del creato indetta dalla Conferenza episcopale italiana, le protagoniste saranno proprio queste 150mila api. Riceveranno la visita di tutti coloro che accoglieranno l’invito a partecipare ad una visita guidata e ad un breve momento di riflessione sul tema.
Alle 11.30, infatti, al termine della celebrazione della Messa, ci sarà il ritrovo, nei pressi della chiesa della SS. Risurrezione. A spiegare l’apiario solidale sarà il suo artefice tecnico: Aldo Bustaffa, fra i maggiori produttori di miele del Veneto e parrocchiano proprio alla Cita.
Bustaffa ha da sempre manifestato la sua sensibilità solidale, dando una mano nel servire le colazioni ai poveri che si preparano in parrocchia. «Ma ad un certo punto – spiega il parroco, don Nandino Capovilla – gli ho proposto di ampliare il suo servizio anche rispetto alla sua competenza professionale. Così ha avviato l’alveare, che sta dando ottimi risultati, sia in termini di miele prodotto che di sensibilizzazione ai temi della cura dell’ambiente».
Oltretutto, ha segnalato da subito Bustaffa, va sfatata l’idea che alla Cita ci sia inquinamento e che perciò anche il prodotto di un alveare possa non essere buono. Paradossalmente – avverte l’apicoltore – accade il contrario: non venendo usati diserbanti o fitofarmaci, il miele del quartiere urbano di Marghera è molto green; probabilmente perfino di più di quello prodotto in campagna, dove invece la chimica è ancora ampiamente in uso.
Per giunta, l’apiario della Cita produce un ulteriore “prodotto”: sono due persone in difficoltà, che fanno riferimento alla parrocchia, ad occuparsi delle arnie e dei loro abitanti. Un piccolo aiuto in più per un ambiente sostenibile anche dal punto di vista dell’ecologia umana.
Giorgio Malavasi