La soluzione per la crisi ecologica globale? «La soluzione sta solo ed esclusivamente nel ritorno ad una vita povera, austera, senza tutti i lussi che oggi tutti si concedono. Più freddo, più caldo, più bicicletta, più bottiglie di vetro, più borse di tela, più fatica, meno cibo, meno luce, meno automobili, e forse anche meno computer, telefonini ecc. Il resto sono solo chiacchiere».
È la “formula” che don Roberto Trevisiol, parroco di Chirignago, propone, riflettendo sul tema ambientale nel foglio parrocchiale “Proposta”.
Certo, rileva don Trevisiol, servono anche le preghiere al Padreterno. E servono anche le azioni dei Governi, anche se qualsiasi Governo difficilmente sceglierà una strategia che, riducendo i consumi, riduca anche il Pil e rischi di mettere in difficoltà l’occupazione.
Perciò, secondo il parroco di Chirignago, la scelta principe sta nei comportamenti individuali. Vale per tutti e don Roberto esemplifica: «Quando migliaia di studenti dimostrano sulle strade a favore del pianeta terra, vorrei vedere se – tornati a casa – spengono le luci, abbassano il termostato, si accontentano di scarpe ormai consumate. E quando si vedono alcuni bagnanti che recuperano qualche bottiglia di plastica abbandonata sulla spiaggia si applaude, giustamente; ma si applaude al nulla se è vero quello che ha detto quell’ufficiale della capitaneria di porto, che ogni minuto sulla terra vengono gettate 38mila bottiglie di plastica. E magari chi ha raccolto le bottiglie poi si fa tre docce per togliersi anche il ricordo dello sporco, alla faccia di chi non ha neanche un bicchier d’acqua da bere».
Insomma, con accenti che ricordano le tesi di fondo della decrescita felice, don Trevisiol sottolinea: «Lo abbiamo sempre chiamato “Progresso” con la “P” maiuscola. Abbiamo deriso quella religione che predicava lo spirito di sacrificio, la vita austera, il primato dell’essere sul possedere e sul consumare. Ci siamo illusi che la festa non sarebbe finita mai e che l’uomo, anzi, l’Uomo, dal cilindro avrebbe tratto sempre nuove risorse e sempre nuove opportunità. E adesso? Pensiamoci davvero».