«Non ci devono più essere in voi dubbi sulla prosecuzione dell’attività dell’Ircss e sul mantenimento del livello occupazionale, in linea con le prescrizioni regionali, nonché sul perseguimento dell’eccellenza nel campo clinico, sanitario e della ricerca».
È uno dei passaggi centrali della lettera che suor Giuseppina Di Mario, presidente del Consiglio di amministrazione, e Mario Bassano, amministratore delegato, hanno inviato nei giorni scorsi a tutti i dipendenti dell’ospedale San Camillo.
Al termine della lunga contrattazione e alla vigilia della presa in gestione della struttura, i nuovi amministratori hanno voluto prendere contatto diretto, anche per iscritto, con chi lavora nell’ospedale, per fare il punto sulla vicenda e lanciare un messaggio.
Suor Giuseppina e Bassano ricordano che l’interessamento delle suore Mantellate per l’acquisizione dell’ospedale agli Alberoni data della fine del 2017, «e ha scongiurato un’operazione di vendita che prevedeva lo smantellamento della struttura e il suo spostamento in altra area del Veneto. Per quest’operazione era già stato stipulato un contratto preliminare. In quella fase è risultato determinante il nostro interesse a di mantenere l’ospedale e l’attività di ricerca nel loro sito, anche per le evidenti sinergie che si sarebbero potute creare con il nostro ospedale Villa Salus di Mestre».
Ne è seguito un percorso laborioso che, anche grazie al supporto della diocesi di Venezia e del Vaticano, ha permesso di individuare e convincere un fondo di investimento. Questo ha acquistato dai Camilliani l’ospedale e lo affitta ora alla famiglia religiosa delle Mantellate, che ne curerà la gestione.
«L’impegno profuso – prosegue lea lettera – non può che renderci sereni sul futuro del nostro Ircss, che è stato fortissimamente voluto da noi religiose e dallo staff di tecnici che ci assiste e collabora nel perseguimento del nostro carisma di assistenza al malato e di formazione».
L’invito con cui si conclude lo scritto è quello ad iniziare con convinzione questa pagina nuova dell’ospedale lidense: «Per il perseguimento dei nostri obiettivi è necessario ed è richiesto il vostro massimo impegno. Vi invitiamo pertanto a proseguire nel vostro lavoro in un ritrovato clima di certezze, profondendo la vostra nota professionalità che, del resto, non è mai mancata in questi anni, nonostante gli inevitabili dubi sul futuro ingenerati dal perdurare della situazione di incertezza».