Un carro, per andare bene, deve essere trainato da due cavalli. Uno rappresentato dalla produttività, dall’efficienza e dall’innovazione; l’altro dall’attenzione alle persone, cioè ai dipendenti, e alle loro famiglie. Se uno dei due cavalli rallenta, il carro non va dritto e sbanda. Per avanzare bene occorre che i cavalli vadano alla stessa velocità».
È l’immagine che usa Luigi Sposato, titolare dell’agenzia di lavoro interinale Eurointerim. Lui questa immagina la sta mettendo in pratica: «Se aspetti un figlio – dice, in sostanza, l’imprenditore padovano – ti duplico lo stipendio».
E le nascite schizzano a + 30%. Il raddoppio di una mensilità, avviene già, infatti, da un anno e ne veneficiano tutti i neo genitori dell’agenzia di lavoro. Sposato l’anno scorso ha destinato un fondo di 50 mila euro per i lavoratori che decidono di allargare la famiglia.
Un bonus bebè con tanto di trattamenti previdenziali accessori che non vale solo per i 150 dipendenti, ma anche per i 7 mila lavoratori interinali che gravitano attorno all’azienda ramificata in tutto il Nordest. «Fare bambini fa bene sia a chi li fa che all’azienda per la quale lavora» diceva Luigi Sposato al lancio dell’idea.
La sua è un’azienda di medie dimensioni con un fatturato di cento milioni l’anno, che non entra certo in crisi per una maternità in più. Così il dirigente ha messo al primo posto il benessere delle mamme che lavorano, perché «a volte bisogna rimetterci, dare agli altri, perché il lavoratore possa ripagare l’azienda. Ci si guadagna», assicura.
Un caso unico in Italia questo incentivo di welfare aziendale, dice l’azienda. Che è stato sfruttato fin dal suo annuncio: Eurointerim è passata dai 35 fiocchi rosa e azzurri del 2017 ai 44 del 2018. E nei primi 3 mesi del 2019 ci sono già state 13 nuove nascite. «Si tratta di un aumento di circa il 30% delle nascite tra il periodo pre incentivo e il periodo post annuncio del provvedimento» dice Sposato. Tanto soddisfatto del risultato che ha già annunciato un rifinanziamento del fondo, «lo faremo in sede di bilancio consolidato».
Da giugno 2018 il premio di una mensilità è stato consegnato a 31 mamme o papà. «Certamente non è solo la mensilità extra a rendere più disponibili i nostri collaboratori nello scommettere sul futuro. Però siamo certi che aver comunicato in maniera fattuale e quasi tangibile che la nostra azienda accoglie, e anzi incentiva, le nuove maternità e paternità, spronando i nostri collaboratori ad avere più fiducia nel futuro».
Quanto in questa nuova fiducia nel futuro abbia soffiato il bonus bebè «lo indagheremo con una borsa di studio per una tesi di laurea ad hoc sul nostro caso aziendale, ma rimane una grossa soddisfazione poter davvero dire che la nostra famiglia si è allargata».
Per questa iniziativa l’azienda ha ricevuto l’ottobre scorso il premio “Aziende family friendly” alla Camera dei Deputati. E non ha giocato solo questa idea pro famiglia. Nel calendario aziendale ci sono anche le iniziative “Bimbi in ufficio” (che ha permesso ai figli dei dipendenti della sede di Padova di condividere con mamma e papà una giornata di lavoro) e Euroinforma (grazie alla quale i dipendenti della sede e delle filiali limitrofe hanno la possibilità di frequentare, due volte a settimana e gratuitamente, lezioni di fitness direttamente in azienda grazie alla presenza di un’istruttrice qualificata).
«La conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare – sostiene il presidente – è una tematica cara alla nostra azienda, da sempre attenta alle persone e alla valorizzazione delle risorse umane. Sono molte le iniziative realizzate e in cantiere che mirano a favorire il benessere fisico e mentale dei lavoratori, ma anche la loro produttività, i rapporti sociali, l’inclusione e le pari opportunità».
Giulia Busetto