I risciò continuino a circolare per Jesolo. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Veneto, che ha dato ragione a chi ha fato ricorso contro l’ordinanza del Comune che, di fatto, ne limitava pesantemente l’uso.
Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, protesta: ««Purtroppo devo rilevare che nella giornata dello scorso 1° luglio un bambino è stato coinvolto sulla pista ciclabile in un incidente con un risciò, causato proprio dalla limitata larghezza della pista stessa, riportando un trauma alla testa. Quando abbiamo preso la decisione di regolamentare il traffico dei risciò, vietando la loro circolazione sulla pista ciclabile, lo abbiamo fatto proprio per evitare questi prevedibili incidenti causati dalla limitata larghezza della stessa. Spiace, però, che parte della politica jesolana, invece di sostenere tale decisione, abbia preferito ancora una volta la strada della polemica e della difesa dell’indifendibile. Rispetto assoluto quindi per la sentenza, ma è anche bene ricordare questi fatti in modo che ognuno assuma le proprie responsabilità per quanto successo e per quanto potrebbe ancora accadere in futuro».
Il Tribunale amministrativo regionale, però, ha ritenuto che i dati storici sugli incidenti provocati dai risciò a Jesolo siano così modesti da non giustificare provvedimenti che ne limitino la circolazione.
«Come avevamo evidenziato sia nelle ordinanze oggetto di sospensiva da parte del TAR, sia nelle controdeduzioni al ricorso presentato dagli esercenti che affittano i risciò – ribatte l’assessore Alessandro Perazzolo – la pista ciclabile non ha una larghezza idonea a garantire la sicurezza degli utenti laddove vi circolino anche i risciò, i quali inevitabilmente si incrociano con altri velocipedi. Rispetteremo le decisioni del Giudice, ma come Amministratori e genitori abbiamo il dovere di garantire la sicurezza dei nostri turisti e dei nostri figli, per cui valuteremo gli atti per decidere cosa fare».