Il leone di San Marco, con la spada tra le zampe, e la bilancia: ci sono la città, la sua difesa e la giustizia rappresentate nel nuovo logo “Controllo e sorveglianza di vicinato”, approvato in Giunta nei giorni scorsi e presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti il consigliere delegato alla Sicurezza partecipata, Enrico Gavagnin, il comandante generale del Corpo di Polizia locale di Venezia, Marco Agostini, il consigliere comunale Maurizio Crovato e il direttore della Direzione Progetti Strategici, Ambientali e Politiche internazionali di sviluppo, Marco Mastroianni.
“Il logo utilizzato finora – ha spiegato Gavagnin – ha rappresentato fino al 2018 un’unica associazione in cui tutti i gruppi di vicinato si riconoscevano. Da quando le strade dei tre fondatori del progetto del controllo vicinato si sono divise, dando vita ad associazioni separate, quel logo ha rappresentato solo una specifica associazione. Era quindi opportuno creare un nuovo simbolo nel quale, nell’ottica inclusiva che da sempre caratterizza questa Amministrazione, si potessero riconoscere tutti i cittadini impegnati nella sicurezza partecipata nel nostro territorio”. Dopo la registrazione del logo, la cui istanza – ha precisato il direttore Mastroianni – è stata inviata oggi, si provvederà alla sostituzione dei circa 250 cartelli diffusi in città in corrispondenza delle zone in cui sono attivi i gruppi di vicinato. Dopo la registrazione, l’utilizzo del logo da parte di altri soggetti potrà essere consentito solo previa autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale.
I gruppi di controllo e vicinato – ha spiegato brevemente Gavagnin – si basano sull’idea che il maggior conoscitore del territorio sia il cittadino residente: a chi aderisce al progetto viene quindi chiesto di segnalare anomalie sulla sicurezza chiamando la Centrale operativa della Polizia locale. “Un’osservazione statica quindi – ha specificato il consigliere delegato – che non ha niente a che fare con le ronde”. Nell’area veneziana sono attualmente attivi 155 gruppi di sicurezza e controllo di vicinato, nei quali sono impegnati 3450 cittadini.
“Per ‘setacciare’ le segnalazioni, in modo che siano il più possibile mirate – ha poi aggiunto il Gavagnin ricordando che solo negli ultimi 12 mesi ne sono arrivate 29mila – è necessaria a monte un’attività di formazione dei cittadini interessati. Per questo, da ottobre 2016 a fine giugno 2019 abbiamo realizzato quasi 60 incontri su temi legati alla sicurezza e all’educazione alla legalità, tra cui, solo per ricordarne alcuni, uno sulle tecniche della truffa e un altro sulle vittime del dovere, oltre a un corso di difesa personale”.
“Una modalità nuova – ha sottolineato Agostini – che si aggiunge alle molte già a disposizione dei cittadini per dialogare con l’Amministrazione, come Iris, DiMe, i contatti tramite la Centrale operativa o, soprattutto in questi ultimi anni, i social network. Uno strumento efficace, se si pensa, ad esempio, che alcuni degli arresti per spaccio effettuati negli ultimi mesi sono stati resi possibili proprio a partire da segnalazioni dei cittadini formati che operano nei Gruppi di vicinato”.