E’ una storia per una volta a lieto fine quella della cooperativa Aqua Altra, la bottega del commercio equo solidale gestita da un gruppo di veneziani ai Carmini. «Potevamo chiudere e invece… traslochiamo». Dove? Nel cuore della movida di campo Santa Margherita dove per una volta non aprirà un nuovo bar ma una bottega aperta al mondo, eppure venezianissima. O forse proprio per questo veneziana al cento per cento. Perché il commercio e gli scambi con il mondo sono nel dna veneziano fin dai tempi della Serenissima. E Aqua Altra, nella sua piccola bottega aperta nel 2006, propone la versione equa e solidale del commercio, che significa rispetto per i piccoli produttori dei paesi poveri del mondo. Non solo, significa anche progetti sociali realizzati in collaborazione con le principali istituzioni cittadine in favore di persone svantaggiate…
Un nuovo inizio. La storia a lieto fine è in realtà un nuovo inizio. Perché lo spazio ai Carmini iniziava a diventare tanto stretto quanto oneroso. La storia è quella che purtroppo conoscono tante realtà commerciali veneziane: gli affitti aumentano perché il “mattone” veneziano vale oro. E allora i soci della cooperativa, tutti volontari, stavano valutando l’ipotesi peggiore, quella di chiudere. «Fatti i conti, si rischiava di non rientrare più dalle spese per affitto e costi di gestione», spiegano. La bottega, date le piccole dimensioni, dà lavoro a una dipendente part time e a una persona svantaggiata (secondo i requisiti delle cooperative sociali di tipo B). Dentro, poi, gravitano tanti soci volontari e moltissimi giovani, veneziani e universitari fuori sede, in uno scambio generazionale quanto mai proficuo.
Lo “zampino” del parroco. L’ipotesi di chiudere tutto, purtroppo, era già sul tavolo. Ed ecco arrivare la svolta. Un fondo di bottega a Santa Margherita disponibile ad un affitto abbordabile. Possibile? «Sì – spiegano i soci – perché i proprietari sono persone che guardano prima al bene del prossimo e della città, poi al profitto». A mettere in contatto la cooperativa con questa famiglia è l’ex parroco don Silvano Brusamento, che guarda caso è tra i soci fondatori di Aqua Altra. Il fondo fino a un paio d’anni fa ospitava lo storico negozio di erboristeria. Poi purtroppo l’anziana titolare è mancata e lo spazio è rimasto vuoto fino ad oggi. Nel frattempo non sono mancate le offerte di chi già pensava di aprire l’ennesimo bar in campo Santa Margherita. «I proprietari ci hanno detto di averne ricevute una ventina, ma non si sono lasciati tentare», raccontano ancora i soci. A giugno, dunque, Aqua Altra traslocherà in questo nuovo spazio, più ampio e proprio nel cuore di Campo Santa Margherita. «In queste settimane stiamo lavorando al nuovo allestimento e tanti veneziani hanno messo la testa dentro preoccupati che aprisse l’ennesimo locale. Qualcuno, dopo aver sentito che avrebbe aperto tutt’altro, ci ha persino abbracciati».
Una raccolta fondi on line. Allestire il nuovo spazio (e traslocare) richiede un certo investimento. Una cifra non esagerata, ma comunque importante per una attività commerciale di piccole dimensioni. Una cifra che per ora non c’è. Da qui l’idea di lanciare una campagna di crowdfunding. Sul sito www.produzionidalbasso.it è presente il link per la raccolta di fondi (si intitola Aqua Altra sfida Venezia). Non si chiedono grandi cifre, ma si fa appello soprattutto alla generosità dei tanti veneziani che ogni giorno vedono la città soccombere sotto il peso del turismo e delle attività economiche tutte votate ai visitatori lampo. «La speranza – concludono i soci – è che tante persone partecipino per aiutarci. Con una piccola donazione possono lanciare un segnale, per dire che la sfida per far vivere Venezia si può ancora vincere. Noi almeno ci proviamo».
Serena Spinazzi Lucchesi