“I medici mancano per una errata programmazione nazionale e a fronte di questa mancanza la Regione Veneto ha messo in atto una serie di azioni, sia amministrative che economiche, per garantire sempre servizi efficaci e di qualità ai nostri cittadini e mantenere alto il livello della sanità veneta”.
Lo ha affermato il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben questa mattina, lunedì 6 maggio, alla conferenza stampa sul monitoraggio e la programmazione del personale sanitario, tenuta insieme al Direttore Amministrativo Fabio Perina, al Direttore degli Ospedali Michele Tessarin e al Direttore del Personale Danilo Corrà.
La premessa è che sono mesi che si parla, sia in Veneto che nel resto d’Italia, di problemi di organico. E sono mesi che si è detto e spiegato più volte da cosa dipende la situazione. Si tratta di un problema che dipende dalla programmazione nazionale che dovrebbe essere rivista: va ripensato cioè l’accesso alla Facoltà di Medicina (oggi a numero chiuso), va rivisto l’accesso alle specializzazioni e anche all’Ospedale (una volta era sufficiente essere laureato per essere assunto, oggi è obbligatorio essere anche specializzato). E’ stato detto ripetutamente come sia diventato difficilissimo reperire medici specializzati (soprattutto per alcune specialità come quella di anestesista, di pronto soccorsista, di ginecologo, di pediatra e ortopedico), nonostante la Regione autorizzi e le Ulss bandiscano concorsi che poi vanno praticamente deserti. Detto ciò, ecco la situazione dell’organico sanitario ad oggi in Ulss 3 e la programmazione.
Per l’anno 2019 il fabbisogno previsto dei medici è di 1200 unità, per gli infermieri di 3322 e per gli Oss di 1135. Su questo totale, l’Azienda sanitaria coprirà entro l’anno 129 medici, 66 infermieri e 60 Oss.
Attualmente in servizio nella Ulss 3 ci sono 1071 medici, 3256 infermieri e 1075 Oss. Se si confronta la situazione con gli anni precedenti, si registra un notevole aumento sia degli infermieri che degli Oss e si vede come i medici mantengono una quantità costante grazie all’attivazione di diverse procedure di assunzione.
Se nel 2010, sommando l’organico delle tre ex Ulss, si contavano, esclusi i medici SAI (specialisti ambulatoriali interni, che sono professionisti non dipendenti disciplinati da specifico contratto), 1079 medici, nell’aprile 2019 se ne contano 1071; nel 2010 gli infermieri erano 3026, mentre ad aprile 2019 se ne contano 3256; infine per gli Oss si passa da 878 nel 2010 a 1075 nell’aprile 2019.
Per coprire alcuni turn over di cui non immediatamente si era in grado di assumere il medico si è talora fatto ricorso, per periodi di tempo definiti e circoscritti, ad incarichi libero professionali e all’affidamento della gestione di alcuni servizi: a fianco dei 1071 medici dipendenti, ci sono infatti in servizio 282 medici SAI, 58 medici libero professionali e 12 incarichi volontari (per un totale di 1423 medici complessivi).
Inoltre vanno aggiunte le esternalizzazioni: l’Ulss 3 dal 2017 al 2019 ha acquisito 1165 turni di guardia di 12 ore. Infine, per sopperire alle cosiddette liste di attesa, l’Azienda sanitaria ha acquisito negli anni, soprattutto nel campo radiologico, prestazioni da personale dipendente (nel 2019 ben 2.668.093 di euro).
Tra il 2018 e il 2019 sono stati assunti 114 medici, 386 infermieri e 89 Oss. Le apicalità coperte in questi anni: Medicina interna di Mirano, Neurologia di Mirano, Direzione medica di Chioggia, Pneumologia di Dolo, Anestesia Venezia, Direzione medica Venezia, Nefrologia Mestre, Pronto Soccorso Mirano, Ginecologia Venezia, Direzione medica Mestre, Pneumologia Mestre.
L’Ulss 3 ha speso nel 2018 circa 361 milioni di euro per il personale dipendente, che verrà incrementato nel 2019, ed ha accantonato in vista del nuovo contratto dei medici circa 5 milioni e mezzo di euro.
Importante anche l’impegno dell’Azienda sanitaria sul fronte delle prestazioni ambulatoriali e di ricovero forniti dagli erogatori convenzionati: per il 2019 il budget complessivo destinato è di 76.683.649 euro, di cui 27.183.649 per l’ambulatoriale e 49.500.000 per i ricoveri dei convenzionati ospedalieri.
Infine va sfatato il tema secondo cui si favorisce il sistema privato convenzionato rispetto a quello pubblico per quanto riguarda la dotazione dei posti letto: i posti letto pubblici, infatti, nella Ulss 3 sono nettamente superiori rispetto a quelli privati convenzionati, con un rapporto di 3 a 1: i pubblici, secondo le nuove schede regionali, sono 1591 contro i 532 previsti nelle strutture private convenzionate. E’ importante, quindi, rimanere saldamente ancorati ai fatti concreti e fornire informazioni complete. “Non c’è alcuna volontà di delegare la sanità pubblica al privato, con cui invece si vuole mantenere una buona integrazione sempre a vantaggio dei cittadini”, ha concluso il Dg Dal Ben.