Fase climatica favorevole? Che società ed economia si sviluppino. La Serenissima è fiorita in una di queste stagioni. Fase climatica avversa? Anche lo Stato ne risente. E la Rivoluzione francese ne è un esempio.
È una “regola”poco conosciuta ma da non sottovalutare. Non per niente la mostra che rimane visitabile fino a domenica 5 nel patronato della parrocchia di Quarto d’Altino si intitola “Homo Climaticus”.
L’iniziativa è promossa da “Fenix II”, associazione conosciuta dalla comunità come sportivo-culturale. Ogni anno, in vista della festa della Pro Loco locale, “Fenix II” sviluppa una determinata tematica e organizza una mostra rivolta alla cittadinanza.
La più recente ha riscosso particolare interesse nei visitatori, destando curiosità: riguarda infatti l’interazione tra storia e clima, dunque tra gli avvenimenti storici verificatisi nel corso dei secoli e le oscillazioni climatiche che li avrebbero causati, indipendentemente da una diretta responsabilità umana.
La storia della terra è da sempre caratterizzata – a seconda dei movimenti dell’asse terrestre e dell’orbita terrestre – da un’alternanza ciclica di fasi glaciali, che vedono l’avanzare dei ghiacciai, e fasi interglaciali, durante le quali i ghiacciai si ritirano comportando un innalzamento delle temperature medie globali.
Ciò influenza la distribuzione dell’energia solare e dunque accentua o diminuisce i contrasti fra le stagioni, lasciando ben dedurre come sia possibile affermare che il clima sia sempre intervenuto nel determinare la storia.
Ecco, appunto, che la nostra Venezia si è sviluppata ed è divenuta una città ricca e prosperosa in un periodo storico che coincideva con una fase climatica favorevole, mentre invece lo scoppio della Rivoluzione Francese è legato a siccità, piogge torrenziali ed un inverno rigido, che causarono carestia, innalzamento del prezzo del pane e conseguente fame, povertà e ribellione nella popolazione francese, sino alla Presa della Bastiglia, evento storico considerato come l’inizio della Rivoluzione stessa.
Il clima è intervenuto nel fare la storia anche con l’espansione e successiva caduta dell’Impero Romano, determinando quanto a noi è giunto come fatto storico e la mostra di “Fenix II” ci accompagna nel prendere consapevolezza di tutto questo, curata nel minimo dettaglio, con l’ausilio di un video, di pannelli e di una scenografia che riprende persino le condizioni climatiche che sottostanno agli eventi dei quali si parla.
Nata dalla stessa curiosità degli organizzatori – in particolare di Luigi Guerrasio, che ne è promotore e curatore, insieme agli altri volontari – la mostra è giunta come un contributo di valore per chi ha potuto visitarla, innescando riflessioni che consentono di acquisire una prospettiva storica più consapevole in merito a ciò è stato, è e sarà.
Monica Lirussi