Le tradizioni sono tradizioni e non c’è maltempo che tenga. Così domenica 26 marzo, malgrado il vento e le gocce di pioggia, una trentina di persone si è riunita sul sagrato della chiesa di Santa Maria Concetta di Eraclea per l’”Asta per le anime”.
Un appuntamento ancora sentito dalla comunità e che richiama un’antica usanza di queste terre. In occasione della quarta domenica di Quaresima, le persone portavano davanti alla chiesa animali da cortile, galline, oche, anatre, prodotti del mondo agricolo, uova, salumi e vino e anche attrezzi che nel primo pomeriggio venivano battuti all’asta. Il ricavato della vendita era usato dalle famiglie contadine per far celebrare le messe in suffragio delle “anime”, dei defunti.
Questa tradizione centenaria, seppur ridotta nelle dimensioni e nella partecipazione, si ripete ancora. Sotto i portici della chiesa del capoluogo eracleense fa la sua comparsa un banchetto, sul quale sono raccolti i prodotti da mettere in asta. Sul piazzale della chiesa, riecheggia la voce del banditore, oggi amplificata da microfono e casse. Le offerte si sovrappongono fino a quando il responsabile non batte il prezzo finale. A fine giornata, qualcuno torna a casa con qualcosa da condividere sulla tavola, qualcun altro con il denaro per poter ricordare il proprio caro durante la celebrazione eucaristica.
«Certamente oggi non si vedono più le centinaia di persone che un tempo affollavano il piazzale della chiesa – ha raccontato don Angelo Munaretto, parroco di Santa Maria Concetta – ma resta comunque una partecipazione sentita. Cinquanta o sessanta persone che ogni anno si ritrovano per portare avanti questa tradizione con impegno e buona volontà. Purtroppo in quest’ultima occasione il tempo non è stato molto favorevole, ma l’iniziativa si è potuta svolgere comunque. Il ricavato andrà come da consuetudine per celebrare messe in suffragio dei defunti e, una parte, anche per il sostegno della parrocchia, delle spese e delle attività». (P.B.)