Solo nel 2016 era stata una sperimentazione, ma già da quest’anno può essere considerata come consolidata.
È la via Crucis notturna in programma per Venerdì Santo a Cavallino-Treporti, tra Treporti e Ca’ Savio. Per una sera, la cerimonia ha infatti la particolarità di unire due parrocchie, quella della Ss. Trinità e di San Francesco per l’appunto, ma anche e soprattutto due comunità assolutamente vicine a livello territoriale ma al tempo stesso anche differenti.
Ad introdurla, lo scorso anno, è stato don Alessandro Panzanato, parroco delle due parrocchie che in un momento così importante per la vita cristiana ha voluto dare un ulteriore significato alla cerimonia. «Lo scorso anno ho proposto alle due parrocchie di fare una processione unica – racconta lo stesso don Alessandro – proprio nell’ottica di unire le due comunità in questo importante momento. L’idea è stata da subito apprezzata e il risultato ottenuto ci ha dato ragione, visto che a quella processione hanno partecipato 600 fedeli.
Di fronte ad un simile risultato, confermarla anche per quest’anno ci è sembrato assolutamente scontato». Ad organizzare nel dettaglio la celebrazione sono inoltre i gruppi giovani delle due parrocchie, un centinaio di ragazzi in tutto, che si occupano accuratamente dell’intera macchina organizzativa. L’inizio della celebrazione avverrà con la funzione nella chiesa di Treporti alle 20. Alle 21 inizierà la processione lungo via Treportina percorrendo il tragitto di 1 chilometro e 400 metri che separa le due chiese, ma soprattutto rivivendo la Passione di Gesù.
Attorno alle 22 è previsto l’arrivo nella chiesa di Ca’ Savio, dove avverrà il bacio della croce mentre ad aprire il corteo dei fedeli, come avvenuto lo scorso anno, saranno i Carabinieri della locale stazione, gli agenti della Polizia locale ed i militari della Capitaneria di Porto.
«Lo scorso anno nei giorni successivi alla via Crucis – conclude don Alessandro – ho ricevuto diversi consensi per questa iniziativa, compreso un episodio che reputo molto significativo: una persona che non viene praticamente mai in chiesa, era rimasta bloccata con la sua auto in via Treportina per il passaggio del corteo. Parlandomi di quei momenti non si è lamentato per l’attesa, ma ha sottolineato l’emozione che ha provato a livello interiore e il desiderio di partecipare alla celebrazione. Anche questo è un segnale di come questa via Crucis sia stata apprezzata e abbia lasciato un segno nella comunità».
Giuseppe Babbo