Sabato 13 quattrocento volontari dell’Aido, Associazione per la donazione di organi, tessuti e cellule, provenienti da tutta Italia, sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in occasione della Giornata nazionale per la Donazione e il Trapianto in programma domani.
Una trentina di partecipanti sono giunti dal Veneto, di cui una decina dalla provincia di Venezia. Tra questi ultimi va annoverata la presidente nazionale Flavia Petrin che è di Mirano, la quale ha così salutato il Santo Padre: “Grazie per l’ospitalità e l’opportunità di parlarle della nostra missione: il dono. In Italia, grazie alla medicina del trapianto, decine di migliaia di persone sono state curate e di queste 50 mila sono in vita, godendo di una condizione di salute straordinariamente positiva”.
Aido conta 1 milione 400 mila iscritti in Italia, 200 mila in Veneto e 30 mila nella provincia di Venezia. Petrin ha ricordato che senza trapianto ci sono pazienti che non hanno possibilità di guarigione ed è per questo che è decisivo promuovere la cultura della donazione. I risultati, soprattutto degli ultimi anni, sono molto positivi – e il Veneto, in particolare, si conferma terra solidale e molto virtuosa – ma c’è ancora molto da fare per ridurre ulteriormente le liste d’attesa.
“Da 45 anni siamo impegnati a sensibilizzare la comunità affinché tutti gli ammalati che ne hanno bisogno possano avere il dono del trapianto: nei comuni, sulle piazze e nelle strade, nelle scuole, tra le parrocchie, attraverso convegni e incontri scientifici, affiancando le Istituzioni civili, sanitarie e sociali”, ha sottolineato la presidente nazionale citando il fondatore di Aido, Giorgio Brumat, e concludendo con una richiesta al Papa, il quale ha poi voluto stringere la mano ad uno ad uno dei volontari presenti. “Ci permettiamo, Santità, di sperare che Lei faccia sentire la Sua autorevole voce, per richiamare tutti gli italiani, cristiani e non, alla scelta della solidarietà. Donare dopo la morte non costa niente eppure può salvare una o tante vite. Però si deve fare la scelta finché siamo in vita, come decisione consapevole e matura ed è su questo che continueremo a dirigere i nostri sforzi”.
Durante l’incontro, Petrin ha fatto omaggio a Francesco di un’opera in vetro che il maestro Marco Scaramuzza, titolare dell’azienda Con:fusion di Mogliano Veneto (Treviso), ha voluto regalare ad Aido per l’occasione. “È un vaso a forma di fazzoletto – spiega l’artista dal suo laboratorio – Un vetro cristallo incamiciato bluino con foglia d’argento incisa a mano a punta di diamante che raffigura Venezia e il suo Canal grande, i palazzi e le gondole. E al centro c’è il simbolo dell’Associazione”.