«È una risposta importante ai bisogni del territorio»: è il commento di Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, che nei giorni scorsi si è recato in visita all’ospedale di comunità operativo al Centro Nazaret di Zelarino.
Quello gestito dall’Opera diocesana Santa Maria della Carità è il primo ospedale di comunità, l’unico finora attivo in Veneto. Il nuovo servizio è diventato operativo lo scorso 1° febbraio, con i suoi 30 posti letto. L’ospedale di comunità non è una lungodegenza né l’anticipazione della casa di riposo: è di fatto un reparto ospedaliero, al di fuori della struttura ospedale, con una valenza squisitamente sanitaria.
È l’espressione di un nuovo modello di sanità: in ospedale si curano gli acuti; qui, invece, ci si occupa di riabilitazione e riattivazione funzionale. Si accolgono cioè persone che non sono ancora pronte per il rientro a casa e che hanno ancora bisogno di cure; perciò vanno aiutate a riprendere funzionalità e autonomia.
Dal Ben ha visitato l’ospedale di comunità, accompagnato dal presidente dell’Opera, il diacono Gianfranco Fiorin: «Abbiamo visito insieme gli spazi e raccontato nel dettaglio il servizio che offriamo, che è frutto di una grande collaborazione fra l’Opera e l’Ulss. Il dottor Dal Ben, il direttore dei servizi socio-sanitari Gianfranco Pozzobon, il dottor Poles e la dottoressa Busso – insieme ai nostri operatori – hanno lavorato con impegno per giungere a questo risultato».
Adesso questa struttura “cuscinetto” fra ospedale per acuti e il domicilio di ciascuno è al lavoro per raggiungere la massima efficacia: «Siamo arrivati – prosegue Fiorin – ad avere 28 pazienti, ma ancora, mediamente, qualche posto libero c’è. Data la domanda forte che viene dal territorio di un servizio del genere, saremo ancora più utili quanto più riusciremo a lavorare in totale sintonia fra ospedale, medici di base e, in generale, apparato sanitario».
Giorgio Malavasi